Ritratto di Francesca (Cicchetta) Durazzo

- Appartenenza oggetto
- Proprio
- Categoria
- Dipinto
- Nazione, Regione, Provincia
- Italia, Liguria, GE
- Città
- Genova
- Luogo di conservazione
- Galleria Nazionale della Liguria
- Luogo di collocazione
- Gallerie Nazionali di Palazzo Spinola
- Collezione
- GNL
- Inventario
- 104/2018
- Voci d'indice
- “Antonius De Maron / faciebat Genua 1792” a metà a sinistra; “A Sua Eccellenza la Sig.a Cicchetta Durazzo / Durazzo / Genova” in basso a destra
- Materia e tecnica
- Olio su tela
- Autore
- Anton von Maron (Vienna 1733 - Roma 1808)
- Datazione
- 1792
Descrizione breve
La tela raffigura Maria Francesca Durazzo (1752-1812), ricordata nei documenti anche come Francisca, oppure con il diminutivo Cicchetta. La gentildonna nacque in una delle famiglie aristocratiche più influenti della città: figlia del doge Marcello Giuseppe (1710-1791) e nipote del conte Giacomo Durazzo (1717-1794), sposò il cugino Giuseppe Maria Durazzo (1743-1816). Dall’unione nacque il figlio Marcello (1777-1826), che tra il 1823 e il 1824 cedette la dimora di Via Balbi (attuale Palazzo Reale) ai Savoia dopo averla ereditata dal fratello della madre, Girolamo Luigi, doge della Repubblica Ligure (1802-1805).
Il ritratto fu realizzato da Anton von Maron nel 1792 durante il breve soggiorno genovese, con probabilità, come dichiarato allusivamente dall’intestazione della missiva, per rendere omaggio alla dama, da lui già effigiata negli anni sessanta del XVIII secolo in una tela oggi dispersa, forse commissionata in occasione delle nozze con Giuseppe Maria, celebrate nel 1770, e ricordata nel 1788 in una delle sale della residenza di famiglia.
Maria Francesca indossa un lucente abito in seta blu con grande fiocco di raso a righe argento con un fisciù di garza e pizzo, incrociato secondo la moda à la Marie Antoniette, e un prezioso cappello con la calotta conica di gusto inglese decorata da due coccarde di nastro color melanzana.
La nobile è inserita in una situazione domestica con, sullo sfondo, l’immagine della Lanterna. Lo spazio è arricchito dalla poltrona di primo Settecento e da oggetti quotidiani come il lino da ricamo, i guanti, il vaso con fiori freschi e il vassoio con frutta appena raccolta.